2014 / Domenica 16 Febbraio

Domenica 16 febbraio

Giustizia

Il concetto biblico di giustizia è determinato a partire dal rapporto con Dio. Sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento si ritiene che vi siano uomini giusti i quali compiono la volontà divina nel timore di Dio e nell'amore verso il prossimo. Tutta la storia di Israele è rivelazione della Giustizia di Dio. L'amministrazione della giustizia spetta a YHWH, e il suo esercizio deve rispettare la sua intenzione. Ne consegue che l'ingiustizia sociale è anche ingiustizia religiosa. YHWH è giusto e non commette ingiustizie come fanno gli uomini, poiché mantiene gli impegni dell'alleanza, e mostra quotidianamente la propria rettitudine. Egli evita di perdere i giusti insieme ai peccatori, e dimostra grazia, giudizio e giustizia (Ger 9,23), specialmente verso gli oppressi.
Anche nel Nuovo Testamento il termine indica la rettitudine etico-religiosa dell'uomo, nel senso di disponibilità a fare propria la volontà di Dio.
In Mt 21,32 e 2Pt 2,21 la via della giustizia è la via vissuta secondo i precetti di Dio, e giusto è colui che ne osserva i comandamenti. L'aggettivo "giusto" viene usato in riferimento a Gesù, ma non solo (Mt 13,17; 23,25.29; Lc 1,6; 2,25; 2Pt 2,7). Il significato pieno di questo termine diventa chiaro quando è unito ad altri aggettivi di ordine etico-religioso, come ad esempio "santo" (At 3,14), "timorato di Dio" (Lc 2,25;At 10,22), "nobile" (Lc 23,50). La stessa cosa vale per il sostantivo giustizia. La formula servire Dio in santità e giustizia (Lc 1,75) indica l'obbedienza piena alla sua volontà. Poiché vi è giustizia quando l'uomo agisce in accordo al volere di Dio, si può parlare di "praticare la giustizia" (Mt 6,11; At 10,35; 22,11) e di "adempiere ogni giustizia" (Mt 3,5). A questo significato rimanda anche la beatitudine della fame e sete della giustizia (Mt 5,6).
L'uso del termine giustizia nel Nuovo Testamento fa emergere due caratteristiche:
        La giustizia che Cristo esige deve superare quella degli scribi e dei farisei (Mt 5,20). In opposizione al legalismo della concezione farisaica della Legge, Cristo pone l'accento sull'intenzione quale momento essenziale di ogni azione morale (Mt 6,1); la giustizia richiesta da Gesù supera le esigenze del giudaismo e porta a perfezione le formulazioni che troviamo nell'Antico Testamento (Mt 5,21-48).
        La giustizia è essenzialmente dono di Dio, e nello specifico, è un atto di Dio, al pari del suo Regno, insieme al quale viene nominata (Mt 6,33). Come contenuto e come bene salvifico del Regno, la giustizia si trova anche nelle Beatitudini, dove viene espresso chiaramente il suo carattere di grazia.



GUIDA SEMPLICE ALLA BIBBIA  (5)


8. Dominio persiano (538-333)

Dopo meno di cinquant’anni di esilio, nel Medio Oriente si affaccia la potenza persiana. Il re persiano, Ciro il grande, sconfigge i Babilonesi e mette fine al loro impero. La sua ascesa suscita grandi speranze e desiderio di ritorno in patria. Gli ebrei sono invitati a tornare in patria e a ricostruire il Tempio, il quale non avrà mai più la bellezza di quello salomonico. Il popolo è organizzato per opera di Esdra e Neemia. In questo tempo profetizzano: Isaia (cap. 55-66), Aggeo, Malachia, Zaccaria.  
 
Puoi leggere: 
La speranza del ritorno vista come nuovo Esodo spirituale dal peccato alla fedeltà a Dio: Isaia, cap. 40-55; l’importanza delle Legge nella vita del popolo dopo l’esilio: Neemia 8.  



Nel tempo del post-esilio matura una corrente di pensiero detto GIUDAISMO. Esso indica un modo nuovo di riconoscersi popolo di Dio, intorno alla sua legge e in base alla discendenza che deve essere pura, senza mescolanze di razze.

9. Dominio greco-asmoneo (333-63)

Alessandro Magno, il Macedone, conquista l’impero persiano ormai in decadenza. Muore all’età di 33 anni, senza lasciare figli. Alla sua morte la Palestina viene divisa tra i suoi generali. Rimane sotto il dominio egiziano (fino al 198) e dopo sotto il dominio siriano. Il nuovo padrone impone loro la cultura greca con le relative divinità giungendo a intronizzare la statua di Giove nel Tempio. Si scatena, quindi, la rivolta dei Maccabei contro l’ellenizzazione della fede giudaica. 


Puoi leggere: 
1Mac 1,1-28; 2Mac 6,1-11; 7,1-42; 10,1-8   

10. Dominio romano (63 a.C.)
La discendenza dei Maccabei a lungo andare si interessa del proprio prestigio e del potere dando luogo a continue rivolte. Queste lotte fanno entrare in campo i romani, che nel 63 a.C. si affacciano sulla scena politica della Palestina, in questo stesso anno Pompeo marcia verso Gerusalemme, la conquista ed entra nel Tempio, occupandolo. Gli abitanti diventano vassalli di Roma. Questa occupazione è soltanto l’inizio di una occupazione militare totale che avrà il suo culmine con la presa di Gerusalemme (70 d.C.) da parte dell’imperatore Tito e della distruzione di questa città e del Tempio (135 d.C.). Dopo alterne vicende, nel 37 a.C. Erode Antipatro (che sarà chiamato Erode il grande), discendente dei Giudei e amico dei romani, diviene, con il consenso di questi, re della Giudea. Regna dal 37 al 4 d.C. Alla morte di Erode succedono i suoi tre figli: Filippo, Erode Antipa. Archelao.
* Filippo ottiene le regioni a nord-est del lago di Galilea: Batanea. Traconitide a Auranitide. La capitale è Cesarea di Filippo.
* Ad Erode Antipa sono assegnate la Galilea e la Perea. La capitale è Tiberiade.
    *    Archelao ottiene la Giudea, la Samaria e l’Idumea. La capitale è Gerusalemme. A causa della sua tirannia viene deposto e questo territorio è governato dai procuratori romani. Al tempo di Gesù il governatore è Ponzio Pilato. 


Puoi leggere: 
I riferimenti storici che l’evangelista Luca situa nella vita di Gesù: nascita di Gesù: 2,1. Inizio del ministero di Gesù: 3,1-3.


La data della nascita di Gesù, che noi conosciamo, non è esatta per un errore di calcolo che risale al VI secolo d.C. il monaco Dionigi il piccolo, pone l’inizio dell’era cristiana, cioè della nascita di Gesù, nell’anno 754 dalla fondazione di Roma. Però lo storico Giuseppe Flavio pone la morte di Frode nel 750 a.C. Quando Erode morì Gesù doveva avere almeno due o tre anni. Pertanto la sua nascita dovrebbe risalire al 747 o 748. Gesù è nato prima dell’era detta cristiana.


«Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento» (Mt 5,17).

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